L’invenzione delle aree interne

a cura di Vita Santoro, Domenico Copertino e Marina Berardi
Archivio di Etnografia 1/2022

Collana Archivio di Etnografia
ISBN 978-88-7470-951-9
2023
pp. 176
Rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) dell’Università degli Studi della Basilicata.
Abbonamento (2 numeri)
• Italia: € 26,00
• Istituzioni: € 32,00
• Estero: € 40,00

LA RIVISTA
«Archivio di Etnografia», al diciassettesimo anno di pubblicazione nella nuova serie, è una rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DiCEM) dell’Università della Basilicata diretta da Ferdinando Mirizzi.

Contenuti:

Il fascicolo monografico 1-2022 di “Archivio di Etnografia”, dal titolo “L’invenzione delle aree interne”, raccoglie i contributi elaborati a partire dalle relazioni presentate dai partecipanti all’omonimo panel del Convegno della Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC) del 2021. Letizia Bindi e Barbara Mercurio propongono una disamina delle rappresentazioni incentrate sul valore della montagna e dei margini e sull’impatto che determinati interventi politici possono avere in territori rurali e spopolati. Daniele letri e Dorothy L. Zinn espongono le potenzialità dell’approccio metodologico del deep mapping per la rappresentazione delle aree marginali e “interne”, presentando il progetto interdisciplinare “Studi sul Qui”. Gianfranco Spitilli riflette sull’implicazione dell’antropologo nel suo lavoro di terreno in riferimento al suo specifico campo di ricerca nelle aree appenniniche dell’Italia centrale; Amina B. Cervellera indaga le strategie di autorappresentazione finalizzate al riposizionamento di un’area dell’Appennino Piemontese in un’arena economica globale, attraverso il recupero di un vitigno autoctono. L’articolo di Andrea A. Dutto e Gabriele Orlandi offre una riflessione sull’etnografia dei processi di trasmissione delle pratiche costruttive analizzando i manuali di recupero del patrimonio edilizio nelle Alpi occidentali piemontesi; mentre lo scritto di Emanuele Di Paolo analizza la costruzione dell’autorappresentazione, come performance risultante da stimoli autobiografici e mediatici, dei pastori dei Monti della Laga. Chiudono il fascicolo altri due contributi: Vita Santoro, in riferimento a esperienze etnografiche in Basilicata, riflette sui meccanismi di riproduzione di centralità e marginalità, le modalità dell’abitare i “margini”, le strategie di home-making; Marina Berardi, nell’ambito di una ricerca antropologica nel Materano, propone una riflessione critica sui modi in cui i termini “spopolamento” e “area interna”, entrando nel linguaggio comune, diventano portatori di significati ampi e complessi.

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