Emigranti cineasti

Alberto Baldi
Squilibri

Nel nuovo lavoro di Alberto Baldi: Il libro con 305 foto in b/n e a colori, il DVD documentario, le videointerviste consultabili tramite il QR Code

Emigranti cineasti. Regie di un successo. Basilicata-America, 1900-1950

Squilibri Editore 2021

Dalla quarta di copertina:

“Un’articolata riflessione sulle rappresentazioni dell’esperienza migratoria, dalla Basilicata agli Stati Uniti d’America, dalla fine dell’Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento, attraverso lo studio di alcuni casi esemplari anche per quanto riguarda le modalità di narrazione adottate dagli stessi protagonisti.

Il volume si sviluppa attorno alle storie di uomini e donne che, partiti da Castelmezzano e da Brindisi di Montagna, in provincia di Potenza, si ritrovarono a New York e a Chicago come imprenditori di successo, professionisti affermati o anche uomini di mondo, comunque integrati nel nuovo contesto sociale e immersi nella temperie culturale di un’America che incarnava l’idea stessa di benessere e progresso.

Desiderosi di raccontare di sé e delle proprie fortunate vicende, si avvalsero di quanto lo sviluppo della tecnologia metteva loro a disposizione, dagli ingegnosi dispositivi del precinema, alla fotografia e alla cinepresa, spesso in associazione a grammofoni a tromba e ad altri strumenti musicali per una debita colonna sonora. Nel corso di momentanei ritorni al borgo natio proposero ai loro esterrefatti compaesani tridimensionali visioni stereoscopiche e pionieristiche riprese filmiche quali stupefacenti testimonianze dell’affermazione ottenuta nel nuovo mondo.

In ragione anche del ruolo privilegiato conferito alle fonti visive, che ha reso necessario un taglio di lettura antropologico-visuale, il volume presenta un’ampia sezione fotografica e, nel DVD allegato, un documentario appositamente realizzato attorno ai temi della ricerca, mentre altri contenuti video, nello specifico brani montati e titolati di videointerviste, sono consultabili online tramite il QR Code riportato nel volume.”

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