P35: La Montagna Futura

The Future Mountain

Marta Caradonna (Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee – CNR), Michela Tardella (Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee – CNR)

Discussant: Marta Villa (Università di Trento)

Lingue: Italiano e inglese

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Italiano

La crisi causata dal Covid-19 è stata un enorme shock per il turismo della montagna, con un forte impatto sui mezzi di sostentamento degli abitanti locali. Nonostante ciò, potrebbe anche essere un’occasione per ripensare la sostenibilità della montagna ed essere un innesco per avviare un circolo virtuoso che possa rivitalizzare risorse e contatti tra le popolazioni locali e i turisti.
La pandemia ha messo in evidenza la vulnerabilità turistica della montagna rendendo necessaria una riflessione su quali siano le attuali sfide dell’ecosistema montano e su come un turismo “dolce”, integrato e responsabile possa facilitare le risposte a queste sfide (Camanni, 2018).
Dall’inizio della pandemia, il tempo trascorso in natura ha svolto un ruolo sempre più vitale nella vita di molte persone. Oggi i turisti della montagna chiedono attività esperienziali di medio e lungo termine che consentano loro di entrare in contatto con i residenti locali, di soggiornare in tipici rifugi invece che in grandi alberghi, di conoscere da vicino la tradizione locale e possibilmente di viverla.
La cultura specifica di queste aree, in cui il patrimonio immateriale ha il potenziale per sviluppare forze sinergiche e partecipative di ciascun attore coinvolto, deve essere riaffermata (Broccolini, 2017).
La necessità della gente del posto di ripensare la narrazione del proprio territorio, a causa degli esiti della pandemia, potrebbe aprire la strada a una nuova rappresentazione della montagna. Guardare la montagna in un modo nuovo implica prendersi cura di essa (Teti, 2017).
Il patrimonio montano dovrebbe essere riconquistato attraverso azioni in cui istituzioni, gruppi di interesse e cittadini siano coinvolti nella ridefinizione dei caratteri naturali e antropologici delle aree interne o remote (Dematteis, Magnaghi, Clemente et al., 2019).
Lo scopo di questo panel è quello di indagare un cambiamento di paradigma dell’idea di montagna e delle possibili forme future di turismo. Accogliamo con interesse gli studi sulle migliori pratiche che favoriscano l’integrazione e la complementarietà tra turismo e specificità antropologiche, ambientali, sociali, istituzionali ed economiche.
Le aree montane si trovano ad un bivio e le misure messe in atto oggi daranno forma al turismo montano di domani. È fondamentale reinstradare l’attuale approccio verso un nuovo modo lento, sicuro, sostenibile e inclusivo di vivere la montagna. Vengono incoraggiati i contributi che tengono conto del ruolo delle donne e dei giovani nel ripensamento del futuro delle zone di montagna.

Keyword: Antropologia, Montagna, Sostenibilità, Turismo, Buone pratiche

Riferimenti bibliografici

  • Alessandra Broccolini, Italian ‘Intangible Communities’ Procedures, Tactics, and New Key Actors, in Simona Pinton e Lauso Zagato, Italian ‘Intangible Communities’. Procedures, Tactics, and New Key Actors, Edizioni Ca’ Foscari – Digital Publishing, 2017, https://edizionicafoscari.unive.it/libri/978-88-6969-225-3/italian-intangible-communities/
  • Enrico Camanni, Il turismo dolce, in T.R.I.P. (a cura di), “L’altro inverno sulle montagne del Piemonte”. Dislivelli.eu, 2018.
  • Antonio De Rossi (a cura di), Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste, Roma, Collezione Progetti Donzelli, 2018.
  • Giuseppe Dematteis, Alberto Magnaghi, Pietro Clemente (et al.), Il Manifesto di Camaldoli per una nuova centralità della montagna, 2019 http://www.societadeiterritorialisti.it/wp-content/uploads/2020/04/ManifestoCamaldoli_ufficiale-con-adesioni.pdf

English

The COVID-19 crisis has been a huge shock for the mountain’s tourism, severely impacting local inhabitant’s livelihoods. Despite this, the crisis could also be an opportunity to rethink mountain sustainability and be a trigger to initiate a virtuous circle that can revitalise resources and connections between the local populations and the tourists.
The pandemic has exposed mountain’s tourism vulnerability making necessary a reflection on which are the current challenges of the mountain’s ecosystem and how a “sweet” integrated and responsible tourism can facilitate the responses to these defies (Camanni, 2018).
Since the pandemic began, time spent in nature has played an increasingly vital role in many people’s lives. Today the mountain’ tourists are asking for medium and long term experiential activities which allow them to come in contact with local residents, to stay in typical mountain huts instead that in big hotels, to know closely the local tradition and possibly experiencing them.
The specific culture of these areas, where intangible heritage has the potential to develop synergic and participative forces from each actor involved, needs to be reaffirmed (Broccolini, 2017).
The necessity of the locals to rethink the storytelling of their territory, due to the outcomes of the pandemic, could lead the way to a new representation of the mountain. Looking at the mountain in a new way implies to take care of it (Teti, 2017).
Mountain’s heritage should be reconquered through interventions directed towards actions in which institutions, groups of interest and citizens are involved in the redefinition of the natural and anthropological characters of the inner or remote areas (Dematteis, Magnaghi, Clemente et al., 2019).
The scope of this panel is to investigate a paradigm shift of the idea of mountain and on possible future forms of tourism.
We welcome with interest the studies on best practices that promote the integration and complementarity between tourism and anthropological, environmental, social, institutional and economic specificities.
Mountains areas are at a crossroads and the measures put in place today will shape the mountain’s tourism of tomorrow. Is it fundamental to reroute the current approach to a new slow, safe, sustainable and inclusive way to live the mountain. Contributions taking in to account the role of women and young people in the rethinking of the future of the mountain areas are encouraged.

Keywords: Anthropology, Mountain, Sustainability, Tourism, Best practices

References

  • Alessandra Broccolini, Italian ‘Intangible Communities’ Procedures, Tactics, and New Key Actors, in Simona Pinton e Lauso Zagato, Italian ‘Intangible Communities’. Procedures, Tactics, and New Key Actors, Edizioni Ca’ Foscari – Digital Publishing, 2017, https://edizionicafoscari.unive.it/libri/978-88-6969-225-3/italian-intangible-communities/
  • Enrico Camanni, Il turismo dolce, in T.R.I.P. (a cura di), “L’altro inverno sulle montagne del Piemonte”. Dislivelli.eu, 2018.
  • Antonio De Rossi (a cura di), Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste, Roma, Collezione Progetti Donzelli, 2018.
  • Giuseppe Dematteis, Alberto Magnaghi, Pietro Clemente (et al.), Il Manifesto di Camaldoli per una nuova centralità della montagna, 2019 http://www.societadeiterritorialisti.it/wp-content/uploads/2020/04/ManifestoCamaldoli_ufficiale-con-adesioni.pdf
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