P09: Le meraviglie del possibile: antropologia, fantascienza e l’immaginazione del futuro

When worlds collide. Anthropology, science fiction and the imagination of the future

Proponenti: Fabio Dei (Università di Pisa), Fabiana Dimpflmeier (Università di Pisa), Emanuela Rossi (Università di Firenze)

Lingue: Italiano e inglese

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Italiano

Nei lavori preparatori a La fine del mondo, tra le fonti documentarie utili a cogliere l’immaginario apocalittico diffuso nel mondo contemporaneo, Ernesto de Martino ricorda più volte la “fantascienza euroamericana”. Nel 1964 arriva a partecipare a una tavola rotonda sull’argomento per la rivista della RAI Terzo programma. È il periodo in cui va in cerca di “scandali etnografici” anche nelle società di massa moderne e secolarizzate, chiedendosi quali forme prenda al loro interno il “terrore della storia”, e con quali dispositivi di protezione e riscatto – non più mitici e religiosi – lo si possa affrontare. Queste forme non si danno più a vedere in momenti rituali circoscritti, come per la magia o il tarantismo: si manifestano piuttosto in ampie configurazioni culturali che circolano attraverso i canali della comunicazione di massa. Da qui l’importanza di generi come la fantascienza, particolarmente legata alle suggestioni apocalittiche – da intendersi sia come catabasi che come anabasi, immaginario di fine del mondo e di ingresso in quello che chiamava “un mondo migliore”.
De Martino era particolarmente interessato agli immaginari catastrofici, distopici e utopici. Ma sarebbe stato ugualmente possibile riflettere sul gioco della Sci-Fi con simboli (come le junghiane “strane cose che si vedono nei cieli”) fortemente legati al sacro e alla sua epifania, nella duplice accezione di fascinans e tremendum; così come sulle figure di un’umanità trasformata nel rapporto col mondo animale e tecnologico (il robot, l’androide, etc.). Piuttosto che presentarsi come una bizzarra periferia disciplinare, l’analisi antropologica della fantascienza è un tema innestato al centro della stessa tradizione italiana di studi (che pure non ne ha seguito le potenzialità, preferendo più convenzionali percorsi folklorici).
Questo panel intende riprendere la riflessione sulla fantascienza nelle sue diverse dimensioni, analizzando da un lato le relazioni epistemologiche tra antropologia e fantascienza (impegnate da angolature diverse a rappresentare l’Altro), e dall’altro i mutamenti negli scenari immaginativi (utopie e distopie, inquietudini, terrori e forme di salvezza, implicazioni morali e politiche) che separano la Sci-Fi di oggi da quella dei demartiniani anni ’60. Rientrano nel quadro anche altre forme di “gioco col tempo”, oltre a quelle letterarie e cinematografiche: ad esempio le performance rievocative e di cosplay, i giochi di ruolo elettronici o dal vivo, nonché i rapporti fra passato e futuro che caratterizzano certe forme di valorizzazione della storia e del patrimonio culturale.

Keyword: futuro, antropologia, fantascienza, “terrore della storia”, Lar-/time-/cos-play

Riferimenti Bibliografici

  • Sergio Solmi, Carlo Fruttero, a cura di, Le meraviglie del possibile, Torino, Einaudi, 1959.
  • Ernesto de Martino et.al., Fantascienza, tuniche e miti nel cinema contemporaneo, “Terzo Programma”, 4, 1964, pp. 146-57.
  • George E. Slusser, Erik S. Rabkin, eds., Aliens. The Anthropology of Science Fiction, Southern Illinois University, 1987
  • Cultural Heritage and the Future Edited By Cornelius Holtorf, Anders Högberg, Routledge, 2021

Inglese

In his preparatory work for The End of the World, among the documentary sources useful for capturing the apocalyptic imagery widespread in the contemporary world Ernesto de Martino recalls several times the “Euro-American science fiction”. In 1964 he takes part in a round table on the subject for the RAI magazine Terzo programma. It is the period in which he looks for “ethnographic scandals” in modern and secularized mass societies: he wonders what shapes takes the “terror of history”, and with what devices of protection and redemption (no longer mythical and religious) we can face it. These forms no longer show themselves in circumscribed ritual moments, as in magic or tarantism: they rather manifest themselves in broad cultural configurations that circulate through the channels of mass communication. Hence the importance of genres such as science fiction, particularly linked to apocalyptic suggestions – to be understood both as catabasis and anabasis, imaginary of the end of the world and of the entry into what he called “a better world”.
De Martino was particularly interested in catastrophic, dystopian, and utopian imaginaries. But it would have been equally possible to reflect on Sci-Fi with symbols (such as the Jungian “strange things you see in the skies”) strongly linked to the sacred and its epiphany, in the double meaning of fascinans and tremendum; as well as on the figures of a humanity transformed in its relationship with the animal and technological world (the robot, the android, etc.). Rather than being a bizarre disciplinary periphery, the anthropological analysis of Sci-Fi is a theme grafted at the center of the Italian tradition of studies (which has not been investigated in its full potential yet, put aside by more conventional folkloric paths).
This panel intends to resume the reflection on Sci-Fi in its various dimensions, analysing on the one hand the epistemological relationships between anthropology and Sci-Fi (engaged from different angles in representing the Other), and on the other the changes in imaginative scenarios (utopias and dystopias, anxieties, terrors and forms of salvation, moral and political implications) that separate today’s Sci-Fi from that of De Martino in the 1960s. In addition to literary and cinematographic ones, other forms of “time games” are also of particular interest: e.g. re-enactment and cosplay performances, electronic or live role-playing games, as well as the relationships between pasts and futures that characterize certain forms of history and cultural heritage enhancement.

Keywords: future, anthropology, Sci-Fi, “terror of history”, Lar-/time-/cos-play

References

  • Sergio Solmi, Carlo Fruttero, a cura di, Le meraviglie del possibile, Torino, Einaudi, 1959.
  • Ernesto de Martino et.al., Fantascienza, tuniche e miti nel cinema contemporaneo, “Terzo Programma”, 4, 1964, pp. 146-57.
  • George E. Slusser, Erik S. Rabkin, eds., Aliens. The Anthropology of Science Fiction, Southern Illinois University, 1987
  • Cultural Heritage and the Future, Edited By Cornelius Holtorf, Anders Högberg, Routledge, 2021
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