P05: Futuro, perdita e realismo capitalista. Un dialogo antropologico con Mark Fisher

Future, Loss, and Capitalist Realism. An Anthropological Dialogue with Mark Fisher

Proponenti: Carlo Capello (Università di Torino), Giacomo Pozzi (Università IULM di Milano)

Discussant: Daniel M. Knight (University of St Andrews)

Lingue: Inglese

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Italiano

La pandemia di Covid19 ha fatto emergere diversi nodi irrisolti dell’attuale sistema socioeconomico, in particolare i limiti di un modello fondato su processi estrattivi sregolati e su politiche dell’abbandono. Gli strumenti e le risorse introdotti finora non sembrano essere riusciti a scardinare quella stessa cosmologia che nutre l’attuale situazione sanitaria. Ciò conferma quanto sostenuto a più riprese – tra altri – da Mark Fisher: cioè che la nostra epoca è caratterizzata da un atteggiamento definito realismo capitalista (Fisher 2018), la convinzione che il capitalismo sia l’unico sistema politico-economico realistico e possibile. In misura sempre maggiore, infatti, è preponderante la percezione che le relazioni sociali, le concezioni e le forme di soggettività capitaliste siano inevitabili e, dunque, impossibili da sradicare (Fisher 2019). Di fatto, la pandemia ha realizzato la cesura definitiva con l’epoca che ha creduto al futuro come orizzonte di senso e di azione politica, culturale, sociale ed economica (Berardi 2013).
Il tempo che verrà sembra essere la vittima illustre di questo processo: per la maggior parte delle persone il futuro oggi appare non solo sfocato, ma piuttosto impossibile da immaginare, svanito, scomparso. Gli spettri del passato non abitano più solo il presente, ma affollano già gli immaginari relativi a ciò che deve ancora venire, di fatto proiettando la nostalgia verso il futuro.
Gli attori sociali più colpiti da questo processo di impoverimento immaginativo sembrano essere coloro che, in forme eterogenee, subiscono una perdita. La perdita del lavoro, dell’abitazione, della vita propria o altrui, dell’ambiente, della salute, dei legami famigliari, del senso di appartenenza, sono solo alcuni casi di un più ampio processo di privazione dovuta a spossessamento.
Tuttavia, lo sgretolamento della capacità di immaginare il futuro apre spazi di riflessione critica e di creatività culturale (Bryant, Knight 2019). In un certo modo afferma la necessità di ridefinire (o abbandonare) alcune concezioni che hanno strutturato le idee di futuro più congeniali all’umanità del XX secolo, quali per esempio quelle di progresso, modernità, evoluzione, sviluppo.
L’antropologia, grazie alla profondità etnografica, ha la capacità di far emergere le logiche attraverso cui le forme di immaginazione del futuro vengono rielaborate, si trasformano, svaniscono, a partire da diverse forme di perdita e di privazione. Il presente panel accoglie proposte che interpretino etnograficamente queste dinamiche a partire dall’opera di Mark Fisher, con l’obiettivo di sondare, da un lato, le potenzialità della nozione di realismo capitalista e, dall’altro, l’elaborazione culturale della perdita e della sparizione del futuro.

Keyword: Future, Capitalist realism, Loss, Mark Fisher, Anthropology

Riferimenti bibliografici

  • Berardi, F., 2013, Dopo il futuro. Dal futurismo al cyberpunk. L’esaurimento della modernità, Deriveapprodi, Roma.
  • Bryant R., Knight D.M. 2019, The Anthropology of the Future, Cambridge University Press, Cambridge.
  • Fisher, M., 2018, Realismo capitalista, Produzioni Nero, Not, Roma.
  • Fisher, M., 2019, Spettri della mia vita. Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti, Minimum Fax, Roma.

English

The Covid19 pandemic brought to light several unresolved issues in the current socio-economic system, in particular the limits of a model based on unregulated extraction processes and abandonment policies. The tools and resources introduced so far do not seem to have managed to unhinge the same cosmology that nourishes the current health situation. This confirms what Mark Fisher argued several times: that our era is characterized by an attitude defined as capitalist realism (Fisher 2018), the belief that capitalism is the only realistic and possible political-economic system. To an ever-greater extent, the prevailing perception is that social relations, concepts, and forms of capitalist subjectivity are inevitable and, therefore, impossible to eradicate (Fisher 2019). The pandemic achieved the definitive break with the era that believed in the future as a horizon of political, cultural, social, and economic meaning and action (Berardi 2013).
The time to come seems to be the illustrious victim of this process: for most people the future today appears not only blurred, but rather impossible to imagine, vanished. The ghosts of the past no longer inhabit only the present, but already crowd the imaginaries related to the yet-to-come, effectively projecting nostalgia towards the future.
The social actors most affected by this process of imaginative impoverishment seem to be those who, in heterogeneous forms, suffer a loss. The loss of work, home, life, environment, health, family ties, the sense of belonging, are just some cases of a broader process of deprivation due to dispossession.
However, the crumbling of the ability to imagine the future opens spaces for critical reflection and cultural creativity (Bryant, Knight 2019). In a certain way, it affirms the need to redefine (or abandon) some concepts that have structured the ideas of the future most congenial to humanity of the twentieth century, such as those of progress, modernity, evolution, development.
Anthropology, on account of its ethnographic depth, can bring out the logics through which the forms of imagination of the future are reworked, transformed, vanished, starting from different forms of loss and deprivation. This panel welcomes proposals that interpret these dynamics ethnographically using Mark Fisher’s work as a point of departure, with the aim of probing, on the one hand, the potential of the notion of capitalist realism and, on the other hand, the cultural elaboration of loss and the disappearance of the future.

Keyword: Future, Capitalist realism, Loss, Mark Fisher, Anthropology

References

  • Berardi, F., 2013, Dopo il futuro. Dal futurismo al cyberpunk. L’esaurimento della modernità, Deriveapprodi, Roma.
  • Bryant R., Knight D.M. 2019, The Anthropology of the Future, Cambridge University Press, Cambridge.
  • Fisher, M., 2018, Realismo capitalista, Produzioni Nero, Not, Roma.
  • Fisher, M., 2019, Spettri della mia vita. Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti, Minimum Fax, Roma.
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