di Domenico Ienna
La pietas del ricordo
Elaborato giusto lutto di separazione esistenziale con la persona che ormai non รจ piรน, necessita a chi rimane praticare – nei suoi riguardi – forme di ricordo comunque opportune: al fine di valorizzare sia il senso di tale vita per sรฉ stessa e per gli altri, sia quella parte del superstite che inesorabilmente porta via il compagno di viaggio che viene purtroppo a mancare. Non si dice del resto che non scompare mai del tutto chi muore, finchรฉ resta ancora qualcuno a serbarne comunque il ricordo?
Anima & cultura, ricordi di te
Caro Luigi,
alla tua scomparsa ti hanno voluto alcuni ricordare, chi per affetto e smarrimento per la scomparsa dellโamico e del maestro, chi per dovere di cronaca col โcoccodrilloโ giร pronto per non โbucareโ la notizia. Personalmente ho provato qualche delusione nei confronti della cultura nazionale sia generalista sia dโambito specifico, apparsa incerta tra bere alla fonte dellโoblio o comunque restringere dโintensitร /rinviare nel tempo il ricordo di te. Pur destinando ad altro contributo commenti su acquisizioni di metodo piรน alte delle ricerche tue dโantropologia, ritengo dare rilievo qui (perlomeno) alle buone pratiche da te perseguite contro frammentazione dโassociazionismo di settore, volte ad aumentare il potere contrattuale dello stesso a fronte dei referenti politico-amministrativi di sua competenza.
Caro Luigi – da decenni per me maestro dโAntropologia e amico – ti ricordo a pochi mesi da โLโevasione dai giorniโ tua di Primavera: evento ladro di unโaltra tua amatissima Estate, e di spazi-tempo comunque nuovi per aspirare ancora โNostalgia di futuroโ. Come vedi mi trovo a dire subito tratti forti di te, anche solo citando titoli di raccolte poetiche tue, dโumana confessione โฆ
A proposito dโuna presentazione proprio di โNostalgia di futuroโ (scritta poi su rivista โPoeti e Poesiaโ), qualche immagine di essa – non mera cronaca dโevento ma testimonianza โvivaโ โ sembra evidenziare altri modi tuoi significativi dโesistenza. Nella foto [A] ad esempio, la tua intensa abbronzatura corpo/volto sembra chiamare una saggezza di sapore antico, passite entrambe a lungo sotto il sole di Calabria; il tuo sguardo invece attenzione e interesse sinceri verso gli altri, e piacere grande di saperli ascoltare.
Il mio ricordo comunque qui รจ senza mestizia, come lo spirito entusiasta tuo per attenzioni di vita: non scevro – eppure – dโagro-dolci connubi tra colta (mai saccente) ironia e realissima malinconia; capace di accogliere stimoli nuovi in accoglienti griglie di logiche/valori dโesistenza, e non nascondere fragilitร personali per meglio cogliere cosรฌ quelle dโaltri, e saper proporre – possibili – riscatti. Come in ambito psicologico, piรน percorsi anche nel tuo modello culturale che tโhanno permesso di nutrire – ad esempio – profondo rispetto per tradizioni sia โpaganeggiantiโ/laiche sia religiose tue meridionali: perchรฉ da te opportunamente ingerite, ruminate e rese nutrimento di ricerca ma pure di vita.
Domanda impossibile, abbraccio certo
Unโaltra immagine [B] dalla presentazione di โNostalgia di futuroโ che ti ritrae solo – con espressione stupita quasi adolescente (tipo โChi, io? โ, โDice a me? โ) – sembra alludere proprio allโultima โchiamataโ ricevuta, quella a cui purtroppo si fa fronte da soli: quellโ โinvitoโ che, ritengo, ti abbia comunque piรน sorpreso che impaurito sia per il tuo progettare fino allโultimo la vita, sia perchรฉ hai sempre tenuto comunque in grande considerazione lโ โevento finaleโ. E questo sia โculturalmenteโ (โLa vita deve fare i conti con la morte e con i morti per continuare a esser tale. I morti sono i segni sotterranei della vitaโ, intestazione alla seconda edizione de Il ponte di San Giacomo, Palermo, Sellerio, 1996) sia individualmente come โpersonaโ. Coronamento infatti del tuo cammino antropologico-poetico di consapevolezza – solo apparentemente scontato perchรฉ esistenzialmente guadagnato โ รจ quello annunciato e predicato nel titolo della tua terza antologia di liriche โOmnia vincit amorโ (2017), caleidoscopio di โAmoresโ vissuti come amante/amato, ma membro attivo pure di precisa cultura. In esso affermi con coraggio, a proposito โmi sono nascosto nei libri / occultando cosรฌ che trovare parole / era un modo per proiettarmi nel tempo / e oltrepassare la morte. / Anche lโamore, le tante forme di amore/sono state per me/tentativo di oltrepassare la morteโ (โCongedoโ, in Lโevasione dei giorni, 2015).